martedì 20 settembre 2011

QUESTA NON E' PIU' LA SUA CITTA'.......NEMMENO LA MIA ! ! !

Luca Sansonetti
Da Luca Sansonetti, ricevo e pubblico:

Che cosa ho visto sabato notte a Civitavecchia? Una città che non è più “mia”; una città in cui un ragazzo fuma tranquillamente una sigaretta piena di cocaina mentre ordina una bevuta al bar e si preoccupa se dovessero venire le forze dell’ordine perché sarebbe l’ultima; una città in cui ogni notte è una notte di botte con bottiglie che volano sulle teste dei contendenti: e c’è chi si scandalizza se le forze dell’ordine fanno, una volta almeno una volta, il proprio mestiere. E se ci dovesse scappare il morto? Perché poi la strada non mi sembra tanto lontana, purtroppo; una città in cui sono più gli stranieri che gli italiani; una città sporca in cui è più semplice buttare un bicchiere da un muretto, o lasciarlo sullo stesso, che gettarlo in un semplice cassonetto (anche perché quelli che c’erano sono stati distrutti da qualche ragazzotto di “bella famiglia”); una città senza cuore e anima. Cosa ho visto domenica mattina a Civitavecchia? Una città in cui vi sono mendicanti ogni 10 metri; una città in cui non fai in tempo a parcheggiare che sei “marcato a uomo” da qualche elemosinante; una città in cui è impossibile frequentare certi locali (bar) perché hanno i tavoli, alle 10,30 di mattina, completamente occupati da “baldi ragazzotti e ragazzotte” che già si sono scolati 8/9 bottiglie di birra; una città in cui devi tenere le finestre di casa sigillate, anche di giorno, perché “questi ladri” non hanno più paura di nulla. Questa è Civitavecchia o Marsiglia? Marsiglia, tanto per intenderci, è una delle più belle città di Francia, che in pratica chiude la Costa Azzurra, ma è una delle più pericolose d’Oltralpe in cui a una certa ora vige il coprifuoco. Credo che si sia arrivati al punto di non ritorno e in cui, forse, noi, che amiamo questa città perché la “nostra” città,  quella in cui siamo cresciuti e in cui siamo diventati uomini, dovremmo fare qualcosa. Il mio, scusatemi è un discorso (sfogo) ovviamente apolitico e apartitico ma che non posso non fare dopo aver assistito all’ennesimo sabato da “Far West” e al degrado in cui sta precipitando Civitavecchia. Io non mi voglio arrendere, vorrei consegnare ai nostri figli un prodotto diverso, una città vivibile, sicura e in cui l’integrazione sia vera integrazione, senza sentirmi più ospite a casa mia, perché a me questa mia città adesso fa proprio schifo.

Luca Sansonetti

martedì 13 settembre 2011

CIVITAVECCHIA: UNA CITTA' AL COLLASSO! ! !

Campo rom tristemente noto
Ormai possiamo dire di essere al collasso; movida violenta, rom, De Carolis.
La città sembra essere tenuta sotto scacco da una serie di episodi che presi singolarmente potrebbero passare inosservati, ma che sommati tutti insieme destano una certa preoccupazione fra la gente.
Per quanto riguarda la movida violenta non credo ci si da preoccuparsi più di tanto, dato che i pochi protagonisti sono tutti facilmente individuabili con una conseguente soluzione del problema.
Anche riguardo ai rom presenti in città il problema potrebbe essere risolto innanzitutto facendo smantellare i vari campi, sicuramente abusivi, presenti sul territorio; se poi non bastasse si potrebbe iniziare ad identificare tutti i mendicanti rom presenti in giro per la città (sono sempre gli stessi!).
Quello che secondo me è il problema più difficile da risolvere è quello degli ospiti della “EX” caserma De Carolis; si improvvisano mendicanti o rovistatori di cassonetti spinti dalla fame e non per professione come i rom. Mi permetto di asserire questa cosa perchè ho provato a seguirne qualcuno scoprendo una cosa veramente sorprendente: a fine giornata li ho visti in un supermercato ad acquistare zucchero, merendine, fette biscottate, scottex ed altri beni di prima necessità, pagando con quei pochi spicci che riescono a racimolare in giro.
Una cosa che mi fa pensare che forse c'è qualcosa che non quadra nella gestione del centro di accoglienza, ma qualcosa di grande: i conti!!!
Se chi gestisce il centro non riesce a garantire nemmeno la colazione agli “ospiti”, significa che è giunto il momento di lasciar perdere e di ridistribuire questi rifugiati tra i centri meglio organizzati del nostro.
Oltretutto sembra che ci siano anche seri problemi sulle fognature che rendono ancora più insostenibile questa situazione, problemi che sembra siano stati già considerati dalla Regione.
Quindi sarebbe il caso di valutare una eventuale chiusura del centro che fino ad oggi, ed i fatti lo dimostrano, ha creato solo problemi.



lullo
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