Questo è il bilancio, speriamo definitivo, di una totale assenza di tutte le istituzioni, partiti compresi, dal mondo dei giovani.
Non è nel mio carattere compatire chi sbaglia, ma in questo caso mi sento in dovere di prendere le difese di questi giovani civitavecchiesi "nostri figli" i quali, ignari di quello che stavano facendo, si sono andati ad impelagare in una storia dai risvolti drammatici.
E con questo non intendo assolutamente iniziare uno di quei soliti discorsi sul disagio giovanile o sull'educazione dei figli, ma solo focalizzare l'attenzione di tutti i civitavecchiesi sul fatto che questi ragazzi sono figli di una società ormai alla deriva, sono figli di una società dove non c'è più il minimo rispetto per niente e per nessuno, sono figli di una società dove la legalità riguarda solo gli altri.
I genitori, da parte loro, cercano in tutti i modi di educare al meglio i propri figli, ma quando poi questi ultimi si trovano di fronte un mondo in cui se porti il casco allacciato o se rispetti le leggi sei un "marmellone", ecco allora che le cose cambiano, ecco allora che se non ti adegui a quello che fa il branco sei fatto fuori.
Ed è proprio su questo fattore che dovrebbero iniziare a lavorare le istituzioni ed in particolar modo i partiti politici; cominciare a lavorare seriamente su quelli che sono i problemi e le aspettative dei giovani, cominciare a dare ai nostri giovani quell'importanza che del resto hanno per fare di loro il nostro futuro.
Sono convinto che se anzichè continuare con le solite guerre fra partiti ci si coalizzasse tutti per aiutare i nostri giovani, Civitavecchia potrebbe migliorare in tutto e per tutto.
Una cosa è certa, a distanza di due giorni nessun personaggio politico si è degnato di rilasciare la minima dichiarazione in merito a quello che è successo; e questo la dice lunga, anzi lunghissima!!!
Quindi bando alle ciance e mettiamoci al lavoro per far si che questi ragazzi, i cui nomi sono stati sbattuti in prima pagina su tutti i giornali locali e non, siano gli ultimi ad essere caduti in una tale situazione e siano i primi a poter dimostrare che "Civitavecchia può farcela" ad uscire dal torpore della droga!!!
Io penso, in riferimento alla questione " arresti per droga", che la società non si può fare carico, anche di ciò che sono responsabilità personali, adulti o giovani che siano. Ognuno è responsabile di se stesso e nel caso di minori i responsabili sono i familiari. In questo stessa città, vivono ragazzi per bene che studiano, si impegnano nel sociale, rispettano i propri simili, rispettano la cosa pubblica, danno un contributo al suo miglioramento con la propria attività e il comportamento. Quindi non posso mettere sullo stesso piano gli uni e gli altri e sin quando non si ristabiliranno questi principi la nostra società proseguirà nel degrado che ha già raggiunto livelli esagerati. Questo sistema, dagli anni '70 in poi, lentamente, ha portato la nostra società verso un appiattimento verso il basso, e Civitavecchia è un condensato di ciò che una comunità e una politica locale non deve essere. Acqua, rifiuti, servizi, decoro, verde a livelli indecorosi, indebitamento galoppante e spesa corrente elevatissima. Non è questione di colore di magliette , ma di persone nel loro agire. Se le persone, ognuno nel ruolo che le compete, continuano a fare il passo più piccolo della propria gamba, tutti i giorni, non abbiamo via di uscita. Quindi niente buonismi, scusanti o alibi. Ognuno è responsabile di se stesso e non possono essere penalizzati i cittadini corretti per i cattivi comportamenti degli altri.
RispondiEliminaAntonio Manunta