Luca Sansonetti |
Che cosa ho visto sabato notte a Civitavecchia? Una città che non è più “mia”; una città in cui un ragazzo fuma tranquillamente una sigaretta piena di cocaina mentre ordina una bevuta al bar e si preoccupa se dovessero venire le forze dell’ordine perché sarebbe l’ultima; una città in cui ogni notte è una notte di botte con bottiglie che volano sulle teste dei contendenti: e c’è chi si scandalizza se le forze dell’ordine fanno, una volta almeno una volta, il proprio mestiere. E se ci dovesse scappare il morto? Perché poi la strada non mi sembra tanto lontana, purtroppo; una città in cui sono più gli stranieri che gli italiani; una città sporca in cui è più semplice buttare un bicchiere da un muretto, o lasciarlo sullo stesso, che gettarlo in un semplice cassonetto (anche perché quelli che c’erano sono stati distrutti da qualche ragazzotto di “bella famiglia”); una città senza cuore e anima. Cosa ho visto domenica mattina a Civitavecchia? Una città in cui vi sono mendicanti ogni 10 metri; una città in cui non fai in tempo a parcheggiare che sei “marcato a uomo” da qualche elemosinante; una città in cui è impossibile frequentare certi locali (bar) perché hanno i tavoli, alle 10,30 di mattina, completamente occupati da “baldi ragazzotti e ragazzotte” che già si sono scolati 8/9 bottiglie di birra; una città in cui devi tenere le finestre di casa sigillate, anche di giorno, perché “questi ladri” non hanno più paura di nulla. Questa è Civitavecchia o Marsiglia? Marsiglia, tanto per intenderci, è una delle più belle città di Francia, che in pratica chiude la Costa Azzurra, ma è una delle più pericolose d’Oltralpe in cui a una certa ora vige il coprifuoco. Credo che si sia arrivati al punto di non ritorno e in cui, forse, noi, che amiamo questa città perché la “nostra” città, quella in cui siamo cresciuti e in cui siamo diventati uomini, dovremmo fare qualcosa. Il mio, scusatemi è un discorso (sfogo) ovviamente apolitico e apartitico ma che non posso non fare dopo aver assistito all’ennesimo sabato da “Far West” e al degrado in cui sta precipitando Civitavecchia. Io non mi voglio arrendere, vorrei consegnare ai nostri figli un prodotto diverso, una città vivibile, sicura e in cui l’integrazione sia vera integrazione, senza sentirmi più ospite a casa mia, perché a me questa mia città adesso fa proprio schifo.
Luca Sansonetti
Condivido in pieno, arrivano gli imput dal territorio, questo ne è uno autorevole, ma l'Amministrazione sembra non voler reagire. Probabilmente dovremo farlo noi!
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