14-06-2010
Fonte: DRONET Network Nazionale Sulle Dipendenze
Fonte: PNAS
La moda del “binge drinking” ovvero, bere grandi quantità di alcol in un breve periodo di tempo, è un fenomeno particolarmente diffuso tra i giovani. Non si tratta però solo di ubriacatura: il binge drinking negli adolescenti, oltre ad essere un comportamento rischioso può seriamente danneggiare un’area del cervello - l’ippocampo - cruciale per lo sviluppo delle funzioni cognitive.
E’ quanto emerge da uno studio recentemente pubblicato sulla rivista PNAS, realizzato su scimmie macaco in età adolescenziale. Ricercatori guidati dal dottor Chitra Mandyam, dell’importante centro di ricerche californiano SCRIPPS Institute, hanno evidenziato come l’assunzione prolungata di alcol avesse un effetto deleterio sulla neurogenesi dell’ippocampo nel cervello di giovani scimmie. Nello studio, queste scimmie producevano un numero inferiore di cellule cerebrali rispetto alle scimmie che non avevano mai consumato alcol, evidenziando come durante l’adolescenza ci sia una elevata vulnerabilità a questa sostanza, che porta all’alterazione del normale processo di sviluppo neuronale.
Il cervello degli adolescenti infatti si sviluppa lentamente nel tempo per raggiungere la completa maturazione intorno ai venti anni. Qualsiasi elemento estraneo che interferisca con questo processo può comportare danni irreversibili. L’alcol costituisce, quindi, un vero e proprio insulto per il cervello. Negli adolescenti inoltre, l’enzima responsabile del metabolismo dell’alcol, che ne decompone la molecola riducendone la tossicità, non è ancora del tutto funzionante. Questo significa che adolescenti che assumono alcol non riescono fisiologicamente a metabolizzarlo, con la conseguenza che grandi quantità di etanolo rimangono libere di scorrere nell’organismo ed arrivare direttamente nel cervello ancora in fase di maturazione. Si osservano così fenomeni di vera e propria intossicazione nei ragazzi che praticano il “binge drinking”, nonché di alterazioni di aree del cervello che comporteranno disturbi della memoria e dell’orientamento.
Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: Programma Regionale sulle Dipendenze
Email: info@dronet.org
lullo
lullonostro@gmail.com
Fonte: DRONET Network Nazionale Sulle Dipendenze
Fonte: PNAS
La moda del “binge drinking” ovvero, bere grandi quantità di alcol in un breve periodo di tempo, è un fenomeno particolarmente diffuso tra i giovani. Non si tratta però solo di ubriacatura: il binge drinking negli adolescenti, oltre ad essere un comportamento rischioso può seriamente danneggiare un’area del cervello - l’ippocampo - cruciale per lo sviluppo delle funzioni cognitive.
E’ quanto emerge da uno studio recentemente pubblicato sulla rivista PNAS, realizzato su scimmie macaco in età adolescenziale. Ricercatori guidati dal dottor Chitra Mandyam, dell’importante centro di ricerche californiano SCRIPPS Institute, hanno evidenziato come l’assunzione prolungata di alcol avesse un effetto deleterio sulla neurogenesi dell’ippocampo nel cervello di giovani scimmie. Nello studio, queste scimmie producevano un numero inferiore di cellule cerebrali rispetto alle scimmie che non avevano mai consumato alcol, evidenziando come durante l’adolescenza ci sia una elevata vulnerabilità a questa sostanza, che porta all’alterazione del normale processo di sviluppo neuronale.
Il cervello degli adolescenti infatti si sviluppa lentamente nel tempo per raggiungere la completa maturazione intorno ai venti anni. Qualsiasi elemento estraneo che interferisca con questo processo può comportare danni irreversibili. L’alcol costituisce, quindi, un vero e proprio insulto per il cervello. Negli adolescenti inoltre, l’enzima responsabile del metabolismo dell’alcol, che ne decompone la molecola riducendone la tossicità, non è ancora del tutto funzionante. Questo significa che adolescenti che assumono alcol non riescono fisiologicamente a metabolizzarlo, con la conseguenza che grandi quantità di etanolo rimangono libere di scorrere nell’organismo ed arrivare direttamente nel cervello ancora in fase di maturazione. Si osservano così fenomeni di vera e propria intossicazione nei ragazzi che praticano il “binge drinking”, nonché di alterazioni di aree del cervello che comporteranno disturbi della memoria e dell’orientamento.
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